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Altro che Clooney: al Met Gala a brillare è lei

Complice l'Alta Moda, ci sono circostanze in cui lui le lascia spazio

Probabilmente non c’è al mondo un palcoscenico più girl-friendly del Met Gala di New York. Su quel tappeto, ormai rigorosamente bianco, le donne sono le assolute protagoniste. A colpi di strascico, piume, lustrini e stavolta anche croci, le star indiscusse anche quest’anno sono state loro. Pazienza se accompagnate da un marito famoso quasi o più di loro.

L’esempio più eclatante? George Clooney offuscato dallo strascico luminoso e lussureggiante Richard Quinn della moglie Amal Alamuddin. Nel loro caso si può ragionevolmente affermare che, anche se per una sola sera, è lei a portare i pantaloni… e le facce di George dicono tutto.
Irina Shayk ha sfoggiato un fisico da paura, esaltato dal piumaggio dorato: qualcuno si è accorto che ad accompagnarla era il compagno sex-symbol Bradley Cooper?
Tom Brady ci ha provato con i risvolti appariscenti, abbinando il suo outfit alla moglie Gisele Bundchen, ma lei, eterea come una dea, gli ha concesso solo il ruolo di accompagnatore.
Che dire poi di Blake Lively? Con uno strascico barocco che ha richiesto 600 ore di lavoro per essere confezionato, non ha nemmeno avuto bisogno del marito Ryan Reynolds, che è tranquillamente rimasto a casa.

Indovinate chi ha firmato gli ultimi tre outfit? E’ stata proprio una stilista donna, Donatella Versace.
Ma parlando di designer, due in particolare si sono distinti per un look esagerato: Jeremy Scott e Alessandro Michele (Gucci). Jean Paul Gaultier, invece, ha lasciato spazio ad un’altra primadonna… Madonna.