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La Tiffany Blue Box e la figuraccia di Michelle

Simbolo di raffinatezza ed esclusività, quella scatolina è uno dei regali più ambiti

Uno dei momenti dell’insediamento di Donald Trump che passerano alla storia è sicuramente l’incontro con gli Obama e la consegna del regalo. Il pacchettino Tiffany che passa dalle mani di Melania Trump a quelle di Michelle Obama, la faccia quasi disgustata di lei, il disappunto di quell’ingombro tra le mani, Barack Obama che risolve la questione consegnandolo alla sicurezza. Un’inspiegabile caduta di stile da parte degli Obama, che avevano a loro volta già vissuto la scena nel 2009.

Che il motivo di tale disappunto fosse l’incontro con la nuova First Lady, il dono in sé, l’avere qualcosa tra le mani, nulla giustifica la sciatteria con cui gestiscono la questione “regalo”. E che regalo poi!
In molti si sono chiesti cosa contenesse la scatola rettangolare dall’inconfodibile colore: un gioiello, un servizio di cucchiaini, un piatto d’argento, un portafoto… sicuramente un oggetto elitario.
Tiffany in un comunicato afferma che “La Casa Bianca è stata partner della Casa di Tiffany & Co da Abraham Lincoln”, non rispondendo all’interrogativo.

Ma poco importa cosa ci fosse nel pacchetto: la scatola stessa è il regalo. Simbolo di raffinatezza, eleganza ed esclusività da 175 anni, quella scatolina è ambita, desiderata dalle donne di tutto il mondo.
Forse in pochi sanno che la Tiffany Blue Box, rifinita da un nastro bianco, non può essere comprata ma è riservata solo a chi fa un acquisto da Tiffany. Il suo inconfondibile colore è quello delle uova di una varietà di pettirosso americano. Questa particolare gradazione di verde/turchese, il Pantone 1837, è protetta da copyright ed è la “firma” del gioielliere più famoso del mondo.

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