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Matteo Renzi butta la cravatta di Armani

Il premier in Parlamento segue il consiglio dello stilista ma solo per poco

Matteo Renzi cravatta Giorgio Armani (0a)

Matteo Renzi e la cravatta, due strade proprio distinte. Durante le comunicazioni alla Camera del premier in vista del Consiglio Ue, si è svolto un simpatico siparietto. Matteo Renzi comincia bene, pimpante, vestito grigio, l’immancabile camicia bianca e una bella cravatta, sui toni del rosso, firmata Giorgio Armani.
Discorso ai deputati e poi il dibattito. Il lungo dibattito. Matteo Renzi ascolta tutti, prende appunti, beve un caffè. Ma si vede che la pressione su di lui è alta.

E alla fine cede. Qualche sbadiglio, anche un accenno di stanchezza con occhi semi chiusi, ma soprattutto sfila via dal collo la cravatta, che finisce arrotolata sul banco del governo.
Sgambetto a Giorgio Armani, anzi doppio sgambetto. Era stato proprio lo stilista a bacchettare Matteo Renzi sul suo look troppo casual anche in situazioni ufficiali. “Basta con la camicia bianca, metta la cravatta e indossi meno moda possibile, anche perché lui ora è rotondetto”, disse durante la Milano Fashion Week proprio Giorgio Armani.

Consiglio seguito ma solo a metà da Matteo Renzi. Anche quello di evitare di andare in giro griffato. Oltretutto nell’ultimo incontro col presidente francese Hollande, Renzi è scivolato proprio sul più classico dei difetti italici, l’esibizionismo. Ad un normale complimento sulla sua cravatta, il premier ha risposto: “C’est di Gucci”. E tra parentesi, ora uno dei principali avversari di Armani nel lusso è proprio Gucci che non è più nemmeno più un marchio italiano ma francese. C’est la vie.