Kate Moss è come i serpenti, cambia pelle ma rimane sempre affascinante. E guardandola muoversi tra le passerelle della Milano Fashion Week non si può che ribadire il concetto. Chiamata da Gucci per assistere (e attirare giornalisti) al proprio défilé, Kate ci è arrivata nel modo meno sobrio (e non stiamo parlando di alcolici) possibile. Un cappotto di pelle di serpente blu pastello che non poteva sfuggire a nessuno.
Lei, 40 anni, e una vita fatta di eccessi. Di qualunque tipo leggendo le numerose biografie uscite e che non sono mai state smentite. Eppure è sempre la stessa, anzi, meno light di prima e quindi pure più bella. Così bella da far quasi passare in secondo piano tutte le bellezze accorse al parterre di Gucci. Un testa a testa anche con l’altra star della giornata, Charlotte Casiraghi.
Chi vince la sfida dello charme? Nessuna. E non è l’unica cosa in comune, entrambe condividono il “datore di lavoro”, Gucci appunto. Kate Moss era presente anche in qualità di testimonial. Lo dimostra sia il cappotto Gucci di serpente (non ancora disponibile per le “comuni” mortali), sia il tubino di seta nera sempre della griffe italo-francese e disegnato dalla nostra Frida Giannini. Accanto alla Moss c’era la gran guru di Vogue, quel “diavolo” di Anne Winthour e ovviamente il patron del gruppo, il francese Francois Pinault.
Terminata la sfilata Kate si è ritirata nel suo super albergo nel quadrilatero della moda.
Una piccola cattiveria ce la concediamo: le scarpe. Sandali “zeppati” che sembravano dei trampoli hanno messo in difficoltà anche una super top model come lei. Complice, ovviamente, il pavè di Milano.
