“La sconfitta fa male e farà male a lungo, ma non smettete di credere che non valga la pena battersi per ciò che è giusto”, è una Hillary Clinton delusa e amareggiata quella che parla sul palco della ballroom dell’hotel New Yorker. Secondo tutte le previsioni questo doveva essere il suo discorso più felice, da prima donna presidente degli Stati Uniti, invece l’ex First Lady ha dovuto riconoscere la sconfitta.
Le lacrime e il volo teso rivelano tutta la tristezza di Hillary Clinton. Ma anche l’outfit della candidata democratica è indicativo. In questi mesi l’abbiamo vista molto in bianco e in rosso, simbolo rispettivamente di speranza e forza. Nelle sue power suit, i completi sartoriali, la Clinton non ha mai messo in discussione il suo potere. Adesso i toni accesi hanno lasciato il posto a un tailleur-pantaloni antracite di Ralph Lauren con revers viola, in nuance col top girocollo e pure con la cravatta del marito Bill Clinton.
Il viola è tradizionalmente un colore considerato sfortunato e associato alla perdita e alla morte. C’è chi invece sostiene che Hillary abbia scelto questo tono, che si ottiene dall’unione del rosso (repubblicano) e del blu (democratico), per tendere la mano a Donald Trump in un ultimo sforzo bipartisan.
Se al terzo duello televisivo pre-elezioni erano state le donne Trump a presentarsi con un look funereo, presagio di sconfitta, ora è Hillary Clinton a dover elaborare il lutto.
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