“Vuitton, conosco bene quel nome. Mi è costato molto nel corso degli anni”, parola di Donald Trump all’inaugurazione della fabbrica Louis Vuitton in Texas. Tre mogli (Ivana Trump, Marla Maples e Melania Trump), una sfilza di modelle, attricette e persino pornostar: “The Donald” ne deve aver spesi di soldi in borsette e accessori.
E’ tutto molto pomposo per il taglio del nastro alla manifattura del Rochambeau Ranch, complesso situato a ovest di Dallas. Oltre al presidente degli Stati Uniti, ci sono la figlia e consigliere Ivanka Trump con il marito Jared Kushner e il “numero uno” di LVMH, Bernard Arnault. La multinazionale, di cui il brand fa parte, è dunque la prima azienda nel lusso ad allinearsi con il Pledge to America Workers, l’iniziativa dell’amministrazione Trump che punta a creare posti di lavoro per l’americano medio.
Il colosso francese, sicuramente preoccupato dal rischio di dazi e boicottaggi, pensava di aver agito nel suo interesse ma non aveva fatto i conti con le ricche clienti americane. Le signore a stelle e strisce infatti non ne vogliono sapere di pagare migliaia di dollari per una borsa che recita la scritta Made in Usa, ambiscono a prodotti realizzati in Francia.
La prima a storcere il naso sembra proprio Ivanka Trump, protagonista di una gaffe clamorosa in occasione della visita in Texas. La First Daugther infatti è stata fotografata mentre si recava all’evento con una grande borsa Chanel, poi misteriosamente sparita al suo arrivo in location. Dove sarà finita? Su una cosa non ci sono dubbi: sicuramente è Made in France.
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