yes

La foto di Valentino che scandalizza il web

Lo stilista Pierpaolo Piccioli risponde alle polemiche per la campagna pubblicitaria della borsa Roman Stud, scattata da Michael Bailey-Gates

Michael Bailey-Gates per Valentino Roman Stud e Pierpaolo Piccioli

Cosa rende una foto bella e adatta a promuovere un prodotto? Se lo chiedono da anni i creativi di tutto il mondo. Ma se l’intento è quello di provocare una reazione, allora può dire di esserci riuscita appieno la maison Valentino. Uno degli scatti della sua campagna per la borsa Roman Stud sta facendo il giro dei social (prima) e dei media (poi). Ritrae un uomo nudo, con la borsa in questione appoggiata sul piede: è proprio il fotografo della campagna, Michael Bailey-Gates. Un autoritratto che rimarrà nella storia della moda e forse in quella della società. Lo stilista Pierpaolo Piccioli ha voluto difendere la scelta stilistica.

La foto dello scandalo

Sono bastati pochi giorni a rendere la foto leggendaria, ne parlano tutti. Perché? Perché il post, pubblicato sul profilo social di Valentino, ha raccolto migliaia di commenti e apprezzamenti. E tra tutti spiccano purtroppo quelli omofobi e violenti, nonostante la casa di moda aspirasse alla “libertà di espressione” e “all’illimitatezza dell’individualità”.
Nessuno a criticare la borsa in nappa d’agnello da 2.500 euro, stavolta a dare fastidio è Michael Bailey-Gates, il suo corpo nudo, lo sguardo delicato, la posizione, la magrezza nonostante la villosità, il fatto che un uomo abbia una borsa… Insomma, una serie di stereotipi che ci si stupisce possano ancora esistere nel 2021.

La bellezza e la violenza

A difesa della campagna, ma soprattutto del soggetto ritratto, sono arrivate le parole di Pierpaolo Piccioli, direttore creativo di Valentino, che si è espresso sul concetto di bellezza. “Il mio lavoro è fornire la mia visione della bellezza, in base al tempo che stiamo vivendo. La bellezza è un riflesso dei nostri valori”.
“Stiamo assistendo a un grande cambiamento nel genere umano”, prosegue lo stilista. “L’evoluzione è possibile se l’uguaglianza è possibile, se è possibile inclusività, se i diritti umani sono difesi e la libertà di espressione è protetta”.
Nell’intervento a difesa di Michael Bailey-Gates, che lui chiama affettuosamente solo Michael, Piccioli cita persino i fatti di cronaca: “L’odio è una reazione alla paura e la paura può facilmente trasformarsi in violenza, che può essere un commento o un’aggressione a due ragazzi che si baciano in una metropolitana. Dobbiamo opporci e condannare ogni forma di violenza, odio, discriminazione e razzismo e sono orgoglioso di usare la mia voce e il mio lavoro per farlo, ora e per sempre”.
“Negli occhi di chi guarda, non nel suo corpo nudo” ha ribadito parafrasando il famoso detto sulla bellezza.

La risposta di Michael Bailey-Gates

Probabilmente non si aspettava tutto questo clamore Michael Bailey-Gates, il fotografo diventato suo malgrado famoso mentre faceva il modello per Valentino.
Dal suo profilo social, momentaneamente chiuso a causa dei commenti aggressivi subiti, ha commentato: “Apprezzo il supporto che circonda questa immagine e le conversazioni che ha suscitato. Apprezzerei se la stessa attenzione potesse essere rivolta ai terribili progetti di legge per i giovani trans che vengono proposti e approvati negli Stati Uniti”.
Il suo intervento arriva proprio mentre anche in Italia è in discussione la legge Zan, contro la violenza di genere.

L’impegno di Valentino

La foto dello scandalo, in difesa della libertà di espressione non è l’unico esempio dell’impegno di Valentino. Nel 2019 Pierpaolo Piccioli dedicò la collezione alla bellezza interculturale, portando in passerella Naomi Campbell e tantissime modelle provenienti da Sudan, Etiopia, Angola, Giamaica.
Allora era il razzismo, adesso l’omofobia. “Il cambiamento è possibile. Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile ma io sono pronto ad affrontare le difficoltà, in nome della libertà, dell’amore, della tolleranza e della crescita” ha dichiarato lo stilista.

Related Posts