Il successo della saga de Il Signore degli Anelli è stato immediato e travolgente. Sin dal debutto al cinema nel 2001 del primo capitolo della serie, La Compagnia dell’Anello, i film tratti dal romanzo di R. R. Tolkien hanno registrato numeri da capigiro. Gli episodi successivi Le due torri (2002) e Il ritorno del re (2003) hanno confermato la tendenza. Milioni di fan in tutto il mondo si sono appassionati alle avventure di Frodo, Legolas, Aragorn, Gandalf (interpretati rispettivamente da Elijah Wood, Orlando Bloom, Viggo Mortensen, Ian McKellen) e degli altri personaggi che popolano il mondo di Arda. La loro missione non è per nulla facile: distruggere l’Anello del Potere, in modo da non farlo ricadere nelle mani del malvagio Sauron (Sala Backer).
Per realizzare la sua opera, il regista Peter Jackson ha curato ogni dettaglio mettendo in campo sofisticatissime tecnologie di computer grafica. Ma oltre agli aspetti più evidenti del lavoro colossale che è riuscito a realizzare, ci sono anche dettagli più nascosti ma non per questo meno importanti, testimoni di una cura fuori dal comune. Alcuni di questi sono legati ai costumi, affidati alle esperte mani di Ngila Dickson. Ecco le curiosità più gustose…
Le palette di colori
Il team dei costumisti de Il Signore Degli Anelli ha prestato grande attenzione nella scelta di colori caratteristici dell’outfit di ciascun personaggio. Gli hobbit, ad esempio, hanno vesiti dalle nuance calde che ricordano quelle della terra. Ma se i completi di Sam (Sean Astin), Pipino (Billy Boyd) e gli altri sono simili tra loro, quelli di Frodo hanno tonalità più scure e un taglio leggermente più elegante. Anche gli abiti di Arwen (Liv Tyler) richiamano la natura, con colori che replicano fedelmente quelli dei fiori. Le vesti di Galadriel (Cate Blanchett) sono di seta bianca ricamata in crema per differenziare le trame e riflettono le tinte dell’ambiente circostante.
Il dettaglio delle cuciture
Nella realizzazione della complessa trilogia del Signore degli Anelli nulla è stato lasciato al caso: nemmeno le cuciture. Può sembrare un dettaglio da poco, al quale invece è stato dato un valore smodato. Tutti i ricami su abiti e mantelli di Arwen sono stati realizzati a mano, poiché l’ultizzo di una macchina per cucire avrebbe portato a un risultato troppo perfetto per essere credibile.
Anche le tuniche bianche di Gandalf , dall’apparenza semplice e pulita, sono ricamate d’oro e d’argento, tanto finemente quanto impercettibilmente. Per tutto il tempo l’attore indossa anche una maglietta con la stessa intessitura. Il pubblico non la vede mai, ma l’attore ha rivelato che questo dettaglio si è rivelato fondamentale per aiutarlo a calarsi nella parte.
Per quanto riguarda il costume di Aragorn, Ngila Dickson voleva che il suo abbigliamento fosse una sorta di “album dei ricordi” di tutte le sue avventure. Così ha pensato di ornare la tenuta con dettagli che sembrassero segni di ripararazioni, piccoli pezzi di pellame pregiato o toppe di tessuto.
Viggo Mortensen costumista per caso
Per recitare ne Il Signore degli Anelli Viggo Mortensen si è calato in tutto e per tutto nella parte di Aragorn: ha persino collaborato al design del costume. Ma non solo: era lui stesso a prendersi cura dei suoi vestiti, aggiungendo e togliendo a suo piacere tagli, toppe e strappi. L’attore inoltre era solito indossare i panni dell’erede al trono di Gondor anche nel suo tempo libero, per renderli più vissuti e sentirsi più a suo agio sul set.
Un diadema di fortuna per Arwen
Nella trilogia de Il Signore degli Anelli molti degli elfi di stirpe nobile indossano un diadema sulla testa. Uno dei più sofisticati è quello prezioso e delicato sfoggiato da Liv Tyler. Anche se ha tutta l’apparenza di un raffinato oggetto d’artigianato, la coroncina di Arwen è stata messa insieme all’ultimo minuto solo un’ora prima dell’inizio delle riprese. E’ stata creata assemblando cinque pezzi di recupero, tenuti insieme da semplici anellini per bigiotteria. Tutt’altra storia è la corona che adorna il capo della principessa degli elfi nella scena dell’incoronazione. Il complicato intreccio raffigura una farfalla ed è stato uno degli accessori che sono costati maggiore studio e lavoro a Ngila Dickson.
Come vestire un hobbit
Per sottolineare la bassa statura degli hobbit, il team di costumisti del Signore degli Anelli ha fatto ricorso a qualche stratagemma. I “mezzi uomini” sono vestiti con completi che ricordano, nell’aspetto e nei tessuti, quelli dei signorotti di campagna dell’Ottocento. I pantaloni però sono piuttosto corti: “tagliando” la gamba all’altezza del polpaccio fanno sì che la si percepisca più corta di quel che è. Inoltre i polsini sono lunghi e iniziano leggermente sopra il polso per accorciare il braccio, mentre le tasche sono più basse e larghe del consueto. Il tutto contribuisce a dare a Elijah Wood, alias Frodo, e agli altri hobbit un aspetto goffo e impacciato.
I dettagli dei costumi de Il Signore degli Anelli li trovate nella nostra gallery.
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