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Dal body al nude look, i Maneskin vincono in un crescendo di look sopra le righe

Provocatori ed ammaliatori hanno portato in scena degli outfit visionari firmati Etro

Maneskin Sanremo 2021 outfit Etro

Altro che “Zitti e Buoni”! In un crescendo di pathos, potenza musicale, presenza scenica e look fuori dagli schemi i Maneskin si sono aggiudicati la vittoria del 71mo Festival di Sanremo. Con un pezzo completamente fuori dal classico sanremese, hanno scalato la classifica per aggiudicarsi il primo posto sul podio. Fondamentali per le loro performance all’Ariston, gli outfit d’impatto creati dalla maison Etro.

Diversi da loro

Al grido di “Siamo fuori di testa ma diversi da loro” i Maneskin (travestiti, truccati, persino depilati) hanno saputo portare in scena una coerenza stilistica che è stata la loro forza. In un crescendo di stili il gruppo ha cavalcato la musica dell’Ariston puntando sull’originalità della canzone supportata da look sopra le righe.
Bello vedere Damiano, Ethan, Thomas e Victoria emozionati e increduli, col premio tra le mani. Resi davvero nudi dall’emozione, e non per il nude look che pochi minuti prima aveva reso l’ultima performance davvero suprema.

Ogni look ha un nome

Victorian Rock Aesthetic’ il nome degli outfit della prima serata: velluti in seta d’ispirazione anni 70 con profonde scollature a V.
Rockmantic Boudoir‘, per la seconda performance: camicie ricamate con sovrapposti corsetti stringi vita in satin color carne.
Second Skin’ è il terzo incredibile look: body in tulle ricamati e trasparenti, sgambati tanto da emergere dai pantaloni pitonati a vita bassa.
Ed infine ‘Sparkling Feathers’ è il nome dell’ultimo outfit creato da Etro per i Maneskin: jumpsuits in tulle nude, con ricami feather shape in filo di seta argento con cristalli Swarovski e baguette.

La gente parla

Percorrendo la strada della teatralità già battuta l’anno scorso da Achille Lauro, i Maneskin hanno conquistato il pubblico dell’Ariston… criticandolo. “Parla, la gente purtroppo parla” cantano consapevoli i Maneskin. Hanno voluto stupire e hanno vinto. Ha vinto la libertà espressiva, non la “fluidità” come piace chiamare adesso l’estetica genderless. Ha vinto chi non è stato “zitto e buono”: hanno vinto Damiano, Ethan, Thomas e Victoria.

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