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Gio Evan, ecco perché a Sanremo 2021 era vestito così

Colori e fantasie urban afro-chic che portano messaggi nascosti, quelle che il cantante e poeta ha sfoggiato sul palco dell'Ariston

Sul palco dell’Ariston, di certo Gio Evan non è passato inosservato. Anche se il brano Arnica è arrivato soltanto 23esimo (davanti solo a quelli di Bugo, Aiello e Random), nella classifica dei look più pazzi e stravaganti di sicuro si è guadagnato il podio con i Maneskin e Achille Lauro. Criticato ma coerente, per tre sere, il cantante e poeta ha portato sul palco riccioli ribelli e completi coloratissimi. Fantasie eccentriche, pantaloni corti, sneakers da corsa e calzini decorati sono stati il suo biglietto da visita forse più che la sua musica. Per la finale è andato più sul classico, ma solo in apparenza. E quella si sa, inganna.

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I messaggi dietro agli abiti

Multiculturalità, inclusione e libertà espressiva sono alla base di questi outfit. Per i look di Sanremo 2021, Gio Evan si è affidato a Waxewul, brand che da sempre porta avanti un progetto di moda sostenibile. Una comunicazione non verbale fatta di simboli e colori.
Nelle fantasie e nei capi dall’animo urban afro-chic, realizzati in tessuti filati e tinti a mano con metodi antichi, si nascondono messaggi importanti. Dal pavone che rappresenta l’aspirazione alla bellezza celestiale all’albero che simboleggia l’attaccamento alle radici, fino all’ape che racchiude in sé il mistero della vita: ogni look aveva qualcosa da dire.

L’ultima sera

La giacca candida della finale non ha fatto eccezione. E’ stata realizzata in bazin, un tessuto damascato che nella cultura africana viene utilizzato nelle occasioni speciali, declinato però in un taglio in stile occidentale. Anche la scelta del bianco non è stata casuale, visto che racchiude in sé tutti i colori dello spettro elettromagnetico ed è simbolo di purezza e luce.
Ha sottolineato maggiormente le sue parole: “Volo con a testa tra le nuvole ma vedessi il cuore va più in alto“.

Il dettaglio dei calzini

Nel turbinio di colori e dettagli che catturano gli sguardi, non possono passare inosservati i calzini scelti da Gio Evan. Tirati su fin quasi al ginocchio, avevano motivi e fantasie ispirati alle opere di Claude Monet, Gustav Klimt e Jean-Michel Basquiait. I messaggi, anche i questo caso, sono chiari: la voglia di uscire dalla comfort zone, la capacità di spaziare con il corpo e con la mente e quella di rompere le regole.
Cerco un posto dove poter fare il debole“: la modalità è completamente diversa, ma lo scopo è lo stesso dei Maneskin.

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